Brexit: il punto di vista dei nostri Partner

Financial Risk Management PrevAer – Studio Bruni, Marino & C.
Il referendum britannico sulla partecipazione all’Europa Unita si è risolto nel peggiore dei modi rischiando di compromettere il più grande progetto politico che sia mai stato avviato su scala mondiale dalla fine della seconda guerra mondiale, destinato secondo i padri nobili dell’Europa a porre fine a secoli di sanguinose guerre e di devastanti contrapposizioni tra i paesi e i popoli del continente.
E’ ancora difficile comprendere quelle che saranno le ripercussioni per l’intera Europa anche se sono stati scritti fiumi di inchiostro per analizzare gli effetti del Brexit nei vari ambiti politici e economici.
Certamente il movimento che è stato messo in moto non è destinato a concludersi e a stabilizzarsi a breve. Altri paesi potrebbero essere tentati a seguire l’esempio del Regno Unito.
Quanto sta avvenendo appare in prospettiva molto problematico in quanto possiamo tranquillamente affermare che il motivo per il quale l’Europa, e l’Eurozona in particolare, si sono trovate ad essere l’epicentro della crisi mondiale sia da attribuire proprio alla mancanza di una politica economica e finanziaria che fosse espressione comune di tutta l’Europa.

Gestore Candriam Asset Management
E’ difficile da valutare l’impatto economico del Brexit. Data l’esposizione commerciale della zona euro relativamente bassa nel Regno Unito (3% del PIL della zona euro), si potrebbe essere tentati di concludere che qualunque cosa accadrà nel Regno Unito avrà solo un modesto effetto sulla zona euro.
Ma questo è estremamente fuorviante. Il rischio principale è uno shock di fiducia con uno stallo politico, che impedisce ai governi di dare risposte rapide e congiunte.
In termini di strategia di investimento nelle ultime settimane abbiamo mantenuto un approccio cauto. Anche se gli indicatori macroeconomici stavano migliorando, in particolare nei mercati emergenti e negli Stati Uniti, non abbiamo investito l’intero budget di rischio a nostra disposizione. Da un punto di vista regionale, abbiamo ridotto l’esposizione nei titoli azionari della zona euro dall’inizio dell’anno, sulla base dei crescenti rischi politici, come il caso della “Brexit”.

Gestore Duemme SGR
Brexit apre un complesso vaso di Pandora per la Gran Bretagna, per l’Area Euro e per il resto del mondo in una fase comunque delicata del ciclo economico globale.
Da oggi e per un po’ di tempo sui mercati vedremo confusione, eccessi e possibili opportunità da cogliere.
Abbiamo lo spazio per farlo, avendo ridotto nei mesi passati le esposizioni al rischio e aumentato elementi di protezione, in primis la quota di liquidità e strumenti di mercato monetario in portafoglio.
Non è detto che il momento sia oggi, serve pazienza e attenzione a tutti gli aspetti che si sono aperti e si apriranno. Cruciale, ancora una volta, sarà l’efficacia delle Banche Centrali.

Gestore Groupama Asset Management
In momenti così turbolenti, è opportuno prendere un po’ le distanze per analizzare gli impatti sui mercati. Infatti, se da un lato la sterlina inglese e i tassi core dell’Eurozona hanno raggiunto i minimi storici, dall’altro le azioni e gli spread hanno ritrovato i livelli registrati a metà giugno, quando la probabilità di Brexit sembrava ai massimi nei pronostici.
In termini di posizionamento, a monte di un voto il cui esito era incerto, abbiamo ridotto i rischi relativi e assoluti dei nostri Fondi. Abbiamo globalmente ridotto l’esposizione al rischio britannico nelle componenti azionaria e credito.
Nei nostri Fondi stiamo ponendo grande attentenzione al rischio politico. Aspettiamo le iniziative dei governi e delle Banche centrali per riattivare le esposizioni al rischio.
Nell’attesa di tali interventi, coglieremo le opportunità offerte dalle forti variazioni di mercato.

Gestore Pioneer Investment Management
La nostra view complessiva è che l’industria del risparmio gestito, e, in un senso più ampio, il Regno Unito e l’Europa, emergeranno da questa decisione – che va oltre le aspettative del mercato – senza riportare gravi conseguenze, anche se nel breve e medio periodo saranno inevitabili volatilità e incertezza, all’indomani del voto.
Riteniamo che per gestire in maniera ordinata il lungo processo di Brexit saranno necessarie una forte risposta politica e monetaria. Non crediamo però che questo risultato possa minacciare, in maniera fondamentale, le basi del sistema finanziario globale.
Per quanto riguarda i portafogli dei nostri clienti, riteniamo che il voto non avrà effetti dirompenti, alla luce delle scelte che abbiamo fatto in termini di gestione del rischio e diversificazione.

 

Non mancheremo di informarvi con maggiori dettagli sull’evoluzione dei mercati non appena gli scenari saranno più chiari.


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