Per i lavoratori più giovani la pensione, come sanno un po' tutti, sarà liquidata con il sistema contributivo, calcolata cioè sui contributi effettivamente versati durante l'intera vita lavorativa, anziché sulle ultime retribuzioni, come è avvenuto per le precedenti generazioni. Questosignifica che tra circa 20 anni il rapporto tra pensione e l'ultimo reddito, se tutto va bene, si attesterà intorno al 50%.
Come funziona
La previdenza complementare è fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione, che consiste nella creazione, per ogni iscritto, di un conto individuale cui affluiscono i versamenti contributivi, investiti nel mercato finanziario. Esistono tre tipologie di fondi pensione: fondi chiusi (o di categoria), fondi aperti e forme di risparmio individuale. I fondi chiusi (i più diffusi) si finanziano attraverso il versamento del trattamento di fine rapporto (la liquidazione che anziché restare in azienda viene trasferita al fondo pensione), un contributo del datore di lavoro e un contributo del lavoratore, pari in gran parte dei casi all'1% (ciascuno) della retribuzione.
La pensione
Alla pensione di scorta si accede nel momento in cui vengono maturati i requisiti nel regime previdenziale obbligatorio di appartenenza (quando cioè si raggiunge la pensione dell'Inps), a condizione che l'iscritto faccia valere almeno 5 anni di adesione al fondo. In alternativa, il pensionato può chiedere una liquidazione parziale sotto forma di capitale unico entro il limite massimo del 50% del montante accumulato.
Anticipazioni
Non solo, ma l'iscritto da almeno 8 anni al fondo ha diritto ad avere un'anticipazione sulle somme versate (sino al massimo del 75%) per far fronte a spese sanitarie o l'acquisto della prima casa per sé e per i propri figli.
Quali vantaggi? I motivi per cui è conveniente aderire a un fondo complementare sono sostanzialmente tre.
Il primo consiste ovviamente nella possibilità di integrare la sempre più magra pensione dell'Inps con una rendita vitalizia. Il secondo vantaggio è il contributo, stabilito dal contratto collettivo, versato dall'azienda al fondo scelto dal lavoratore, che altrimenti non ci sarebbe. Il terzo motivo è quello fiscale.
Il contributo trattenuto dalla retribuzione del lavoratore e versato al fondo pensione può essere dedotto dal reddito imponibile. Inoltre, la rendita corrisposta dal fondo gode di una tassazione di favore che per un giovane iscritto da 25 anni , ad esempio, si abbassa al 12%, la metà dell'aliquota minima Irpef.
Quando aderire La risposta è semplice: subito! Molti studi hanno evidenziato che ogni anno di rinvio dell'adesione alla previdenza complementare comporta una consistente perdita sulla rendita finale.